Descrizione
Settimo Rottaro è un antico borgo che esisteva già al tempo dei Romani, all’epoca era una "mutatio ad septimum lapidem" da Ivrea: infatti tra Settimo e Ivrea corrono sette miglia e Settimo era una stazione di fermata.
Lunghe le sue vicende storiche, nel 1227 la chiesa eporediese, ignorando i diritti dei signori di Cavaglià su queste terre, conferì la giurisdizione del paese ai marchesi di Monferrato, che a loro volta assegnarono il feudo ai conti Valperga di Masino, i quali lo tennero fino all’abolizione dei diritti feudali. Dell’antica rocca fortificata, distrutta nel 1397 da Facino Cane che era venuto a mettere a ferro e fuoco il Canavese per conto dei Marchesi del Monferrato, restano soltanto pochi ruderi.
Nei secoli Settimo Rottaro partecipò alle vicende storiche del territorio. Nel Medioevo e durante la guerra tra Arduino e i Vescovi di Ivrea e Vercelli, nel borgo ebbe notevole rilievo la figura di Bonomio, abate di Lucedio che da tanto tempo è venerato nel paese. L’antica chiesa di San Bononio venne demolita per far posto alla nuova chiesa parrocchiale barocca costruita nel 1787 su progetto dell’architetto Carlo Amedeo Rana.
La prima chiesa parrocchiale del paese era invece la chiesa di San Martino, di impianto romanico, ricostruita nel Settecento.
Altra cappella che si distingue per le sue semplici ma eleganti linee, è quella della Santissima Trinità, eretta all’inizio del Seicento nel centro del paese.
Lunghe le sue vicende storiche, nel 1227 la chiesa eporediese, ignorando i diritti dei signori di Cavaglià su queste terre, conferì la giurisdizione del paese ai marchesi di Monferrato, che a loro volta assegnarono il feudo ai conti Valperga di Masino, i quali lo tennero fino all’abolizione dei diritti feudali. Dell’antica rocca fortificata, distrutta nel 1397 da Facino Cane che era venuto a mettere a ferro e fuoco il Canavese per conto dei Marchesi del Monferrato, restano soltanto pochi ruderi.
Nei secoli Settimo Rottaro partecipò alle vicende storiche del territorio. Nel Medioevo e durante la guerra tra Arduino e i Vescovi di Ivrea e Vercelli, nel borgo ebbe notevole rilievo la figura di Bonomio, abate di Lucedio che da tanto tempo è venerato nel paese. L’antica chiesa di San Bononio venne demolita per far posto alla nuova chiesa parrocchiale barocca costruita nel 1787 su progetto dell’architetto Carlo Amedeo Rana.
La prima chiesa parrocchiale del paese era invece la chiesa di San Martino, di impianto romanico, ricostruita nel Settecento.
Altra cappella che si distingue per le sue semplici ma eleganti linee, è quella della Santissima Trinità, eretta all’inizio del Seicento nel centro del paese.